FILM ; Strade di fuoco (Streets of Fire)
Il 14 Gennaio 2014
in Film sulle Moto Con  
Strade di fuoco (Streets of Fire) è un film del 1984 del regista Walter Hill che ha scritto anche la sceneggiatura in collaborazione con Larry Gross.
Il film è un miscuglio di generi che vanno dal musical, all’epico fumettistico, dalla commedia anni cinquanta, all’ action movie, senza dimenticare il sottotesto Western.
Unendo e mescolando con un montaggio a videoclip la musica giovanile, il Rock, con elementi anni cinquanta, ad esempio il neon, giubbotti di pelle, motociclette e l’ambiente iconico di quegli anni con elementi anni ottanta, come la storia d’amore sospesa tra romanticismo e violenza, il rock e le immagini patinate.
Il film fu reclamizzato con lo slogan “La bella, l’eroe e il cattivo in una fiaba moderna girata a tempo di rock.”
Ellen Aim (Diane Lane) una fascinosa star del rock si sta esibendo sul palco e la musica è travolgente quando all’improvviso una banda di motociclisti avvolti nei loro giubbotti di pelle nera, chiamati i Bombers, capeggiati da Raven (William Dafoe) la rapisce.
Tom Cody (Michael Parè), ex fidanzato di Ellen, lo si può considerare l’eroe buono a metà tra il picchiatore da bar e l’investigatore privato, ritorna in città per salvare la bella rapita dai cattivi (i tipici ruoli delle Favole classiche).
Tom Cody viene aiutato dal goffo e imbranato
Rick Moranis, personaggio di contorno. Per farcire la storia, dovranno riuscire a liberare la ragazza dalla temibile banda capeggiata da Raven, con giubbotto di pelle, volto pallido e scavato quasi a ricordare un vampiro.
Dopo questa descrizione si potrebbe già intuire come andrà a finire il film. Un eccesso su tutti i fronti soprattutto quello stilistico, con un ritmo quasi psichedelico, colorato, fosforescente ambientato in una città senza nome a metà tra una tipica città anni cinquanta e una città post apocalittica. Una trama dove i ruoli di preda, cacciatore si invertono e il cattivo deve aspettare l’arrivo del buono, che ha dovuto superare prove di livello crescente, tipica trama dei videogames.
Un film molto particolare e difficile da interpretare, per comprenderlo a fondo e farselo piacere occorre andare oltre l’aspetto estetico. Bisogna guardarlo in chiave fumettistica per poterlo apprezzare a pieno e immergersi nell’ambiate fuori dai canoni del reale.
Un film che tutti i cinefili dovrebbero guardare, ma lo consiglio anche a tutti gli appassionati di moto che potranno godersi una pellicola fuori dal comune diversa dai soliti film sulle moto.
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