Marito e Moglie partono per il loro incredibile viaggio di nozze nel 1934, dalla Polonia

a Shanghai via terra in sella a una BSA con sidecar.

Halina Korolec-Bujakowska nata negli Stati Uniti, 8 ottobre del 1907 era una giornalista e viaggiatrice.

Agli inizi del 1930 sposatasi da poco con Stanislaw Bujakowskim, decise di fare un viaggio di nozze insolito e molto avventuroso. Sembra che sia stata proprio Halina a insistere maggiormente per compiere questa incredibile avventura.

Il 19 agosto 1934 partirono dalla città di Druskininkai in cui vivevano in Polonia per arrivare nel punto più orientale che si potesse raggiungere via terra, Shanghai in Cina. Il viaggio sarebbe stato effettuato in sella ad una motocicletta.

La moto era una Birmingham Small Arma (BSA) modello G13-14 equipaggiata con un sidecar.

Il viaggio durò circa 1 anno e 7 mesi, passando per gran parte dell’Europa, Turchia, Siria, Iraq, Iran, India, Indocina, per giungere in Cina e infine a Shanghai.
Durante l’avventura Halina tenne un diario di viaggio dettagliato e scrisse svariati reportage per Vilnius Courier, un giornale polacco, sull’andamento del viaggio e su come stavano affrontando questa avventura.

Raccontava che attraversare l’Europa era stato molto facile e veloce e che non avevano trovato intoppi lungo il percorso, ma appena messo piede fuori dal continente europeo le cose si erano complicate enormemente.

Il territorio asiatico mise a dura prova gli sposini, sia per la mancanza di preparazione tecnica, sia per l’inadeguatezza dell’equipaggiamento per affrontare terreni così difficili.

Attraversarono giungle, deserti, guadarono fiumi e attraversarono sabbie insidiose e strade fangose, il tutto con un enorme sforzo. Spostando, spingendo e tirando la moto fuori da insabbiamenti e pantani.

Durante il viaggio la moto si guastò diverse volte. Considerata la totale mancanza di pezzi di ricambio dovettero in certi casi aspettare per molte settimane l’arrivo dei pezzi ordinati. Grazie alla loro voglia di conoscenza usarono e sfruttarono al meglio quelle soste forzate, per imparare da quei luoghi e creare nuove amicizie.

Nonostante i guasti, il terreno instabile, la loro mancanza di esperienza iniziale, il problema delle malattie e della malnutrizione dopo 1 anno e 7 mesi conclusero il viaggio il 15 marzo 1936 arrivando a Shanghai.

Halina nel 1937, appena cominciarono a cadere le bombe giapponesi su Shanghai, decise di tornare in Polonia utilizzando la Trans-Siberiana, e arrivò a Druskininkai, il suo paese, il 22 luglio 1937.

Stanislaw rimase in Cina e documentò con foto e articoli la guerra della Manciuria. Dopo poco tempo ricevette una lettera da casa che gli comunicava che sua moglie era incinta. Nel 1938 partì e raggiunse la sua compagna. Non potè, purtroppo godere della vita famigliare, perché nel settembre del 1939 scoppiò la guerra.

Stanislaw si arruolò nella RAF Britannica e partecipò a parecchie spedizioni in Africa. Halina, nel frattempo, si prendeva cura del figlio. Nell’estate del 1946 Halina si trasferì a Danzica. Quando arrivarono le navi che trasportavano i piloti della RAF del Regno Unito, Halina corse in contro al primo pilota che scese per chiedergli informazioni di suo marito, il pilota, estrasse dalla tasca una fotografia di Stanilaw e comunicò che lo stesso stava bene e che avevano pilotato spesso insieme.

Il pilota disse che anche suo marito stava cercando la sua famiglia, che al momento si trovava in India con un contratto di lavoro e che non aveva intenzione di tornare in Polonia.

Poco dopo nel 1947 Halina e suo figlio navigarono fino in Inghilterra dove con un volo per Calcutta, raggiunse il marito e vissero insieme.

Memorie di Zia Halina

Quando Halina lasciò Danzica, non ebbe modo di portare via il baule contenente i ricordi del viaggio di nozze.

“Memoirs aunt Halina” come veniva chiamato dalla famiglia il baule nero contenente ritagli di giornale, articoli, foto e ricordi. Era tutto quello che rimaneva di quella grande avventura.

A causa della seconda guerra mondiale il sogno dei due coniugi di scrivere un libro con il resoconto di questo viaggio era ormai svanito. La loro storia sarebbe stata dimenticata per sempre.

Hubert Twardowski e sua moglie decisero di raccontare la storia e l’impresa della zia Halina.

Nel 2004 dopo tanti sforzi e l’interessamento di un redattore, giornalista e appassionato di automobili Marek Ponikowski, che scrisse un articolo sulla Gazzetta del Mar Baltico e un servizio televisivo, l’interesse per questa storia è aumentato. Una casa editrice si interessò a raccontare la storia e le memorie di Halina e Stanislaw Bujakowskim.

Il compito di ricreare la storia dalle informazioni di quel baule si è rivelato molto difficile, risistemare i quasi 200 articoli, le molte lettere scritte a mano, scegliere le migliori tra le oltre 500 fotografie e sistemare il tutto per creare un manoscritto ha richiesto molto tempo. Nel 2011 questa incredibile storia dimenticata per svariati decenni è arrivata nelle mani dei lettori.

70 anni dopo questo incredibile viaggio di nozze e molti anni dopo la morte di Stanislaw e Halina la loro storia viene raccontata nel libro intitolato “The Boy, The Bike and I”. Purtroppo è disponibile solo in lingua polacca.