IL SENTIERO DEL VIANDANTE

COME AFFRONTARE IL SENTIERO PIÙ FAMOSO

CHE RISALE IL LAGO DI COMO!

Questo sentiero segue l’antico sistema di mulattiere a bassa quota utilizzato dai pellegrini e dai mercanti per collegare la Pianura Padana alla Valtellina collegando tutti i centri abitati della zona. Dopo l’apertura nel 1832 della strada litoranea Lecco – Colico, arteria fondamentale per collegare attraverso i passi alpini Milano a Vienna. (poi ribattezzata SS36) il Sentiero del Viandante cadde in disuso.
E’ un sentiero ricco di storia e di spiritualità che ti proietta indietro nel tempo attraverso quello che era il Lago di Como toccando piccoli paesi e borghi tra i 300 e i 700 metri di quota con una lunghezza di 45 km circa.

COME ARRIVARE AL PUNTO DI PARTENZA

Ci sono due soluzioni, o si arriva ad Abbadia Lariana in macchina e finito il sentiero si torna indietro usando il treno o si arriva direttamente con il treno alla stazione di Abbadia Lariana, da qui all’inizio del sentiero ci sono circa 700m.
Se si usa la macchina bisogna trovare un parcheggio, cosa non facilissima durante la stagione estiva, ma non impossibile, assicuratevi che non sia un parcheggio a pagamento o ci siano dischi orari o altre diavolerie.

QUANDO ANDARE

Il periodo migliore per andare, non esiste infatti la posizione geografica e la bassa quota permettono di percorrere il sentiero tutto l’anno. Anche se per me il periodo migliore è la primavera e l’autunno, non fa ancora troppo caldo, ma neanche freddo, ci sono pochi turisti e trovare alloggi sarà molto più facile.

QUANTO COSTA

Trovandosi sul lago di Como, una zona altamente turistica, bisogna stare attenti a quale sistemazione scegliere per la notte e dove andare a mangiare, perchè i prezzi possono essere molto alti.
La spesa che si andrà ad affrontare dipenderà molto da come pianificheremo l’itinerario. Infatti si può percorrere l’intero sentiero in 2, 3 o 4 giorni. La possibilità di fare campeggio libero (fuori dalle normative) è possibile nella seconda e quarta tappa per il resto non c’è modo di piantare una tenda.

CONSIGLI GENERALI

Ci sono molte cose da vedere lungo il percorso, se si decide di vederle tutte è molto difficile percorre tutto il sentiero in 2 giorni, anche perchè alcune richiedono delle deviazioni, come quella per vedere Varenna. Io l’ho percorso in due giorni perchè negli anni avevo già visto gran parte delle attrazioni e quindi ho risparmiato tempo.
Il sentiero corre parallelo alla ferrovia questo fa sì che a ogni fine tappa ci sia nelle vicinanze la stazione del treno. Ho incontrato persone che lo stavano percorrendo facendo una tappa ogni sabato altre che avevano diviso l’intero sentiero in due week end, ecc…

Incrocio del “Sentiero del Fiume” sullo sfondo la Grigna

PROFILO ALTIMETRICO:

1° tappa -Da Abbadia Lariana 204m a Lierna da 260m
Tempo: 3.3 h
Dislivello 400 m
Difficoltà: T-E

2° tappa – Da Lierna 260m a Vezio (Perledo/Varenna) 310m – variante bassa
Tempo: 3.4 h ( 4.2h con la visita alla sorgente di Fiumelatte e la visita del Castello di Vezio)
Dislivello 600 m
Difficoltà: T

2° tappa – Da Lierna 260m a Vezio (Varenna) 310m – variante Alta
Tempo: 5.2 h ( 6h con la visita del Castello di Vezio)
Dislivello 900 m
Difficoltà: E

3° tappa – Vezio (Varenna) 310m a Dervio 230m
Tempo: 3.4 h ( 4.1h con la visita All’orrido di Bellano)
Dislivello 400 m
Difficoltà: E

4° tappa – Dervio 230m a Piantedo
Tempo: 5.15 h ( 6.15h con visita a Corenno Plinio e Fontanedo)
Dislivello 550 m
Difficoltà: T-E

File GPX (si trovano in una cartella di OneDrive)

IN BREVE IL MIO TREKKING

Avendo visitato tantissime volte il Lago di Como quasi tutte le attrazioni sul percorso le avevo già viste quindi ho scelto di percorrere l’intero sentiero in 2 giorni dormendo a Perledo, poco dopo la fine della seconda tappa (per chiarezza quando parlerò di tappe mi riferirò sempre alla divisione ufficiale del sentiero in 4 tappe).
Bisogna mettere in conto che arrivati alla fine che è la Madonna di Valpozzo, ci sono ancora 3.5km da fare su asfalto per arrivare alla stazione del treno.

1° GIORNO / 1° TAPPA

Sono partito presto da casa e circa alle 8 ho parcheggiato la macchina vicino alla stazione di Abbadia Lariana e da lì mi sono diretto all’inizio del sentiero, ma ho dovuto percorrere un centinaio di metri di statale senza marciapiede in cui bisogna prestare molta attenzione. Il primo cartello si trova vicino all’ingresso della galleria della statale, non proprio una partenza esaltante, ma non appena inizio a camminare c’è subito un ponte che passa sopra la ferrovia che mi fa dimenticare la brutta partenza.

Sentiero del Fiume

Il sentiero si districa attraverso tutto il paese di Abbadia Lariana tra case e ville, e si dirige verso Mandello del Lario, questo pezzo fino alla Chiesa di San Giorgio, dove c’è una bella vista del lago, non è tra i più belli, è tortuoso e c’è troppo asfalto. Dopo la chiesa si attraversa la superstrada tramite un ponte e il paesaggio cambia, tralasciando il rumore della superstrada non sembra neanche più di essere sul Lago di Como. Qui ci sono piccoli appezzamenti coltivati, vecchie case in pietra e si ha l’impressione di essere tornati indietro nel tempo.
Raggiunto Roggio (una frazione di Mandello del Lario dove vi è anche un piccolo supermercato), c’è una piccola, ma profonda valle, che mi costringe a scendere per un sentiero di terra (Sentiero del Fiume) fino ad arrivare al fiume, un posto davvero molto bello dove oltre all’acqua trasparente vi è anche una specie di grotta attraversata dal corsi d’acqua dove ho fatto una piacevole sosta. Questo bellezza però si fa ripagare, infatti per uscire da questa valle c’è un sentiero in terra un pò ripido che porta di nuovo in quota nella frazione di Somana e di nuovo all’asfalto.

Fino alla Cappella dei Saioli non c’è molto da vedere, soltanto qualche scorcio che si apre qua e là e ti permette di vedere il lago, solo a tratti il sentiero non è asfaltato, fino ad arrivare a costeggiare la superstrada e poi arrivare tramite strade secondarie costeggiate da case a Lierna. Qui si conclude la prima tappa.

OPINIONE: devo dire che questo primo tratto non è molto bello, troppo asfalto e zone abitate, certo qualche interessante scorcio e qualche piccola soddisfazione te la toglie, ma in generale mi ha lasciato l’amaro in bocca questa tappa, se fosse stato tutto così molto probabilmente avrei rinunciato a percorrerlo tutto.

CONSIGLI: non essendoci grandi dislivelli a parte il Sentiero del Fiume, si può tenere una velocità sostenuta e spendere più tempo possibile nei punti panoramici. Ma questa tappa per chi volesse si può benissimo saltare senza perdere niente di irripetibile.

La prima vera salita

1° GIORNO / 2°TAPPA

Arrivato a Lierna ho deciso di percorrere la varianta alta, subito il sentiero si è diretto verso le montagne, quasi alla fine dell’abitato sono passato sotto il cavalcavia della  superstrada, che nonostante tutto non è tenuto malissimo. Da qui il sentiero comincia a salire in maniera decisa in mezzo al bosco e in poco tempo il centro abitato e il rumore della superstrada sono un ricordo. Continuo a prendere quota e il tracciato è a tratti roccioso con una forte pendenza. Piano piano si può ammirare uno scenario spettacolare sul lago di Como. Arrivato alla croce mi sono fermato sia per fare una pausa sia perché dopo tanta fatica avevo davanti a me un panorama al quale non potevo rinunciare. Essendoci una croce pensavo di essere in cima o quasi, ma in realtà mi sbagliavo. Dopo pochi minuti in piano il sentiero ha ricominciato a prendere quota fino ad arrivare alla chiesetta di San Pietro dove ho deciso di fare la pausa pranzo. La chiesetta e la zona circostante sono molto interessanti, ma la vista sul lago non è delle migliori perchè ci sono troppi alberi che interferiscono con la visuale. Ma non ha importanza sono arrivato sul punto più alto ora ci sarà solo discesa o quasi.

Vista sui due rami del lago e Bellagio

Dopo il pranzo e un pò di relax, ho raggiunto Ortanella con una strada bianca attraversando diverse aree picnic. Il piccolo centro abitato non ha niente di eccezionale, così non mi sono fermato, sempre su una strada bianca mi sono lasciato alle spalle le ultime case fino quasi a fare il giro della montagna, ma prima di poter di nuovo vedere il lago ho tagliato a destra per il bosco. Il sentiero in discesa era abbastanza facile e per un bel pezzo sono rimasto tra gli alberi con qualche rudere di alpeggio qui e là. Continuando a scendere il sentiero ho cominciato a costeggiare un dirupo, non dà le vertigini, ma iniziano gli scorci mozzafiato di Varenna e del lago così mi sono fermato diverse volte a fare fotografie. Con qualche pausa qui e là per fare foto sono arrivato al Castello di Vezio. Dove ho concluso anche la seconda tappa. 

Vista di Varenna e del castello di Vezio

1°GIORNO / 3° TAPPA

Dal Castello di Vezio, che merita sicuramente una visita, ho continuato a scendere fino alla omonima frazione e con un’ultima salita sono arrivato a Perledo dove sono andato in un piccolo appartamento, dopo una doccia mi sono preparato la cena. Avevo con me quello che dovevo mangiare proprio perché non volevo camminare ancora per andare a fare la spesa.

OPINIONE: questa tappa è stata molto faticosa sia per il dislivello che per il tipo di sentiero, ma i panorami e gli ambienti mi hanno ripagato di tutta la fatica.

CONSIGLI: gran parte della tappa è all’ombra ma assicuratevi di avere molta acqua, sia perché ci sono pochissimi punti di approvvigionamento, sia perché la pendenza vi darà del filo da torcere. Io l’ho percorsa ad Aprile, e le temperature erano gradevoli, ma in estate con temperature alte questa tappa sarà molto più difficile e faticosa.

2° GIORNO / 3°TAPPA

Dopo una dormita ristoratrice ho fatto un’abbondante colazione e ho ripreso il sentiero alla 3° tappa. Dopo qualche centinaio di metri sulla strada principale ho percorso una strada asfaltata con una serie di costruzioni nuove con una vista sul lago spettacolare. Purtroppo essendo mattina gran parte del lago era in ombra e i panorami non erano al loro meglio. 

Continuo seguendo delle vecchie recinzioni in pietra e arrivo di nuovo a incrociare la strada asfaltata (Via della Cava Alta), ma per fortuna solo per pochi metri e riprendo il sentiero che in un primo momento costeggia la strada e poi si inoltra tra i boschi, incontrando ogni tanto qualche rudere e qualche casa o piccolo alpeggio. Essendo mattina la zona è completamente in ombra, ma non essendoci quasi nessuno a parte qualche asino o cavallo che bruca qui e là l’atmosfera è davvero incredibile, come se si tornasse indietro nel tempo.

Questa sensazione cambia quando incomincio a incontrare le prime villette, e infine quando incontro la SP62, ne percorro un centinaio di metri per poi riprendere il sentiero in discesa che arriva al ponte sopra l’Orrido di Bellano e alla Chiesa di SS. Rocco e Sebastiano.

Avendo già visto l’Orrido 2 o 3 volte, non mi fermo a fare questa piccola, ma interessante visita. Il sentiero prosegue sull’acciottolato tra le case di Bellano, fino ad arrivare al Santuario della Madonna delle Lacrime. Questa chiesa di dimensioni abbastanza importanti si affaccia sul lago di Como con una vista meritevole di una pausa.

Dopo la chiesa il sentiero solo per un breve tratto torna ad essere immerso nella natura, ma continua in discesa fino a incrociare la strada litoranea e arrivare a Dervio. Qui cammino su una via secondaria asfaltata che attraversa tutto il paese di Dervio fino ad arrivare nella prossimità del Castello di Orezia. Per arrivare al castello si attraversa il vecchio borgo con case in pietra fino ad arrivare alla torre. Da qui si può decidere di riattraversare il borgo o proseguire verso nord per la strada asfaltata fino alla rotonda (250m) e riprendere il sentiero. Dopo la rotonda cammino sul marciapiede e poi attraverso una strada secondaria che serve delle villette a schiera tutto ad un tratto la strada diventa sterrata e poi diventa un sentiero tra i prati. Ma l’occhio non fa in tempo ad abituarsi a questo nuovo mondo che incontra di nuovo la strada litoranea e ne percorro un centinaio di metri per poi girare a destra e riprendere il vecchio sentiero acciottolato. 

Da qui in poco tempo arrivo al paesino di Dorio e alla piccola Chiesa di San Giorgio in Mandonico. La 3° tappa è finita.

OPINIONE: La prima parte della tappa è molto bella e suggestiva, la seconda parte è un pò tortuosa e ingarbugliata, è facile sbagliare e si incontrano troppo spesso le strade asfaltate. In estate saranno molto trafficate e bisognerà prestare molta attenzione.

CONSIGLI: La tappa è quasi tutta in discesa, se fatta al mattino è quasi tutta in ombra quindi se la percorrete in inverno copritevi bene. State attenti a non sbagliare perchè i cartelli sono pochi e il percorso molto tortuoso. La visita all’Orrido di Bellano richiede da 15 a 30 minuti e il momento migliore per visitarlo è se nei giorni precedenti ha piovuto, in estate sarà un ottimo modo per rinfrescarsi.

quasi in cima verso la Chiesa di San Rocco

2° GIORNO / 4°TAPPA

Dalla Chiesa di San Giorgio il sentiero continua totalmente immerso nei boschi, dopo un primo momento in piano, incomincia a prendere quota, la seconda vera salita di tutto il sentiero del viandante. Man mano che salgo il sentiero inizia ad aprirsi a scorci sul lago. La salita è decisa, ma non troppo faticosa, se fatta in estate è quasi tutta al sole, fino ad arrivare alla Chiesa di San Rocco dove mi sono fermato per fare una pausa sia per riprendere fiato sia per ammirare il panorama. La chiesetta permette una vista verso il lago, ma proseguendo per altri 500 metri tra grandi rocce si arriva all’ultimo tavolo da picnic della zona (dalla chiesetta per altri 500 metri ci sono tavoli e panche sparsi qui e là) che si affaccia su l’insenatura del laghetto di Piona. Mi fermo e faccio la pausa pranzo godendomi i momenti di relax e la vista spettacolare. 

Dopo aver pranzato riparto e il sentiero è totalmente in mezzo alla vegetazione, qui se si vuole e con molta attenzione, lasciando il sentiero, si possono trovare degli scorci spettacolari sul laghetto di Piona. Continuo a camminare su una leggera discesa incontrando qui e là diverse case in pietra, alcune abitate, e anche un paio di piccoli agglomerati di vecchie case che rendono l’ambientazione davvero suggestiva. Proseguendo arrivo alla Chiesa di Maria Regina dei Monti e al piccolo borgo li vicino, da qui inizia la piccola strada prima sterrata poi asfaltata tutta in discesa in mezzo al bosco che seguirò fino ad arrivare allo sbarramento del fiume e alla vera e propria strada asfaltata. Dopo aver attraversato il fiume saltando da una roccia all’altra, ho percorso una piccola salita fino ad arrivare alla Chiesa di San Rocco con delle strutture annesse che molto probabilmente servono per fare le feste o le sagre. Dopo la chiesa cammino ancora per poche centinaia di metri nel bosco per poi incontrare la strada asfaltata (che praticamente mi accompagnerà fino alla fine del sentiero). 

Giunto sull’asfalto cammino tra piccole case, aziende agricole e villette per un lungo tratto quasi tutto al sole, se fatto al pomeriggio. Dopo aver incrociato  la superstrada cammino qualche minuto sulla strada fino a riprendere un largo sentiero in ghiaia che costeggia il bosco e dopo aver girato a sinistra, (l’indicazione non c’è) ho attraversato un piccolo gruppo di alberi che mi separava da Madonna di Valpozzo.

Qui il Sentiero del Viandante si conclude, la chiesa ha un terrazzo panoramico che dà sulla Valtellina.  Dopo le foto di rito e un momento di relax prendo la strada asfaltata e percorro 3.4 km a tratti cammino sul marciapiede a tratti a bordo della strada fino ad arrivare alla stazione di Colico dove prendo il treno e arrivo ad Abbadia Lariana dove recupero l’automobile per tornare a casa.

OPINIONE: la prima parte (dalla Chiesa di San Giorgio alla Chiesa di Maria Regina dei Monti) è davvero molto bella e spettacolare, un sacco di scorci interessanti vecchie case in pietra, tanta natura e sembra di essere fuori dal tempo. La seconda parte non ha niente di eccezionale è praticamente tutto asfalto, che attraversa una zone con molte case.  Se dovessi rifarlo terminerei il sentiero poco prima della Chiesa di San Rocco, così da evitare gli ultimi chilometri e mi dirigerei direttamente alla stazione del treno (3 km  dalla Chiesa di San Rocco alla stazione del treno di Colico)

CONSIGLI: durante tutta la prima parte prendetevi del tempo per godervi i panorami, visitare i piccoli ruderi lasciando il sentiero principale per cercare scorci interessanti. Tranne la prima salita, quasi tutta la tappa è rivolta a nord, e in inverno non vede mai il sole, attenzione al freddo e alle gelate del terreno. 
Il tratto dalla fine del sentiero fino alla stazione del treno è praticamente tutto su asfalto, e molti tratti non sono dotati di marciapiede, quindi bisognerà camminare a bordo strada.

Vista sul laghetto di Piona

COSA MI SONO PORTATO

VESTITI:

  • Softshell
  • Giacca impermeabile
  • Maglioncino leggero
  • 2 magliette
  • 3 paia di calze
  • Scarponi da montagna
  • Pantaloni lunghi
  • Un ricambio

CIBO:

  • Nocciole
  • Pranzo al sacco per due giorni
  • Cibo per la sera
  • Spuntini

ALTRO:

  • Beauty
  • Asciugamano
a fine del sentiero a Madonna di Valpozzo

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4 comments to IL SENTIERO DEL VIANDANTE

  • Riccardo  says:

    Buonasera,

    innanzi tutto complimenti per il racconto dell’escursione che io e la mia ragazza vorremmo fare nella seconda parte di settembre. La lettura del tuo racconto mi ha convinto ancor di più ad organizzare questa escursione di più giorni. Ho letto, in particolare, che nella seconda e quarta tappa è possibile fare campeggio libero in tenda. Se può darmi qualche dritta sul luogo ideale da scegliere per bivaccare o qualche riferimento (telefonico, indirizzo mail, contatto social) a cui chiedere qualche informazione in più in merito, mi aiuterebbe non poco!

    Grazie per l’eventuale risposta e buon proseguimento di serata.

    Riccardo

    • BTBF Blog  says:

      Ciao, premettendo che non è legale dormire in tenda in quei luoghi, ci sono possibilità di piantare la tenda vicino a Ortanella, in diversi posti, sia vicino alla chiesa di San Pietro sia verso Vezio. Nella quarta tappa è possibile piantare la tenda Vicino alla chiesa di San Rocco fino a Chiesa di Maria Regina dei Monti.
      Spero di esserti stato utile. Buona camminata

  • roberto benzoni  says:

    Cercando info sul sentiero del viandante mi sono imbattuto tra i tanti in questo.
    Ho apprezzato come è stato scritto e la sua completezza.
    Mentre leggevo ho pensato che chi l’ha scritto è sicuramente un pensionato o giù di li.
    In realtà poi ho visto che che sei un giovane e a questo punto i complimenti sono doppi.

    • BTBF Blog  says:

      Ciao grazie per il commento, non so se essere lusingato per il pensionato o meno hahahahah. Buona camminata

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