
“TT3D: Closer to the Edge” è un film documentario sulle moto, per la precisione sulla famosissima e pericolosissima gara motociclistica del Tourist Trophy (TT) che si tiene ogni anno sull’Isola di Man.
Diretto da Richard de Aragues è uscito nel 2011 e narra l’edizione 2010 di questa spettacolare corsa motociclistica che è conosciuta in tutto il mondo.
Questo filmato segue due dei più importati piloti, Guy Martin e Ian Hutchinson mostrandoci non solo la gara, ma anche la loro preparazione a questa corsa durissima, la loro vita prima, dopo la gara e come essi la affrontano.
In parallelo c’è la presentazione di molti aspetti del TT, dalla sua nascita nel 1907, alla sua evoluzione, ai piloti che hanno scritto la sua storia, e tanto altro. Ci mostra la pericolosità del tracciato e della corsa vera e propria.
Una gara che è considerata la più pericolosa al mondo. Tale fama deriva, purtroppo, dalle centinaia di piloti che sono morti sul suo tracciato.
Il titolo Closer to the Edge (Più vicino al limite), è una chiara metafora della pericolosità e precarietà della vita dei piloti, che non possono permettersi neanche il minimo errore, perché alla velocità di oltre 200 km/h, anche una piccola imprecisione su questo circuito, che in alcuni punti attraversa la città, può essere fatale.
Per enfatizzare e raccontare meglio la gara vengono mostrati i più spettacolari incidenti partendo proprio da quelli dei due protagonisti Guy Martin e Ian Hutchinson, fino a fare un approfondimento sul più grande campione del TT, Joey Dunlop scomparso nel 2000, un pilota e uomo che ne ha scritto svariate pagine di storia.
Il documentario vuole mettere in risalto come questi piloti affrontano questa gara e mettono a repentaglio la loro vita, sapendo che ogni giro del tracciato potrebbe essere l’ultimo. Ci mostra come ogni pilota affronta la paura e, a seguito di incidenti, le numerose perdite tra amici e colleghi che corrono al TT.
Ci fa vedere, anche, con quale ansia le famiglie e i gli amici dei gareggianti affrontano tutto ciò, come interpretano la paura e le difficoltà, ma anche come riescono a capire quale sia il valore e l’importanza per i piloti di correre su questo tracciato.
Personalmente ho trovato il documentario davvero ben fatto e molto interessante perché mette a nudo l’animo del Tourist Trophy, dalla corsa vera e propria fino ai trionfi, alle sconfitte, alle tragedie, allo stato d’animo dei piloti e a quello dei famigliari.
Lo consiglio vivamente a tutti gli appassionati di corse motociclistiche.
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