FILM : Rusty Il Selvaggio
Il 2 Luglio 2012
in Film sulle Moto Con  
“Rusty il selvaggio” (Rumble Fish) è un film indipendente girato nel 1983 da Francis Ford Coppola tratto dal romanzo di S.E. Hinton.
Rusty Jamens (interpretato da
Matt Dillon), vive a Tulsa Oklaoma ed è il leader di una piccola banda di adolescenti, figlio di un avvocato alcolizzato interpretato da
Dennis Hopper (
Easy Riders).
James vuole a tutti i costi emulare il fratello al punto da essere quasi un’ossessione. Il fratello è chiamato da tutti motorcycle boy (interpretato da Mickey Rourke) è considerato una leggenda e un eroe.
“Quello della Moto“ è il re delle bande giovanili. Nel film “I ragazzi della 56° strada”, che è il primo capitolo della saga racconta la storia e spiega come dopo l’arrivo dell’eroina si siano sciolte le bande giovanili e per colpa della droga i ragazzi siano diventati schiavi e si siano annichiliti.
A causa di ciò il re, con la sua moto, va in esilio in California disgustato da tutto, però dopo un paio d’anni torna al suo paese.
Rusty cerca in tutto e per tutto di assomigliare al fratello, ma purtroppo per lui non ci riuscirà mai, soprattutto perché il fratello è considerato una di quelle persone capaci di fare tutto e quindi destinate ad avere un futuro radioso.
Ma “quello della Moto” è affetto da una profonda inquietudine e nonostante sia destinato a fare grandi cose non trova nessuna motivazione per diventare qualcuno.
Il regista ci fa vedere il mondo con gli occhi e le orecchie di motorcycle boy che è sordo da un orecchio e daltonico, infatti il film è girato in bianco e nero tranne qualche dettaglio tra cui i Rumble Fish (i pesci combattenti).
I quali se rinchiusi in cattività si uccidono a vicenda, comportamento che in natura non hanno. Il ragazzo della motocicletta si sente come un pesce combattente da qui il titolo del film, cioè una persona rinchiusa negli schemi della società e per questo cerca in tutti i modi di ribellarsi.
Un altro personaggio importante è il poliziotto che rappresenta quella parte di società che vuole schiacciare e conformare quelli diversi cioè le persone libere che sono fuori dagli schemi comuni.
Il film è un ottimo documento e mette in mostra come la nostra società cerchi di rinchiudere le persone di renderle schiave e uguali alle altre in modo che nessuno crei problemi, il conformista subisce la società e non si ribella mai.
Per me è un ottima pellicola che può essere gustata anche senza aver visto prima “I ragazzi della 56° strada”, per il messaggio e i sentimenti che vuole trasmettere.
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