
“Fuga dal Bronx” del 1983 è il seguito del film “1990 I guerrieri del Bronx” uscito a solo un anno dal precedente. Il regista Enzo Castellari firma, un altro film che si intitola “I Nuovi Barbari”, tutti e tre i lungometraggi rientrano nello stesso filone Post Apocalittico come “1997 Fuga da New York” (1981) da cui traggono maggiore ispirazione e da “I guerrieri delle Notte” (1979), da cui soprattutto “1990 I guerrieri del Bronx” e “Fuga dal Bronx” traggono ispirazione dal mito dell’anarchia esistente nei ghetti metropolitani.
In un Bronx post apocalittico dopo che la guerra tra bande per il suo controllo è finita, la zona è completamente distrutta e in declino.
Una multinazionale guidata da politici corrotti e senza scrupoli vuole trasformarla in un nuovo e futuristico quartiere residenziale e commerciale. Per questo devono convincere gli abitanti a trasferirsi in New Mexico millantando la possibilità di avere nuove abitazioni. L’audace Trash, capo della banda di motociclisti chiamata “Riders” convince la popolazione a rimanere.
La multinazionale decide di mandare uno squadrone di Sterminatori comandati da un mercenario senza scrupoli chiamato Floyd Wangler, ufficialmente sono dei Disinfestatoriche dovrebbero comprovare che l’area sia bonificata da eventuali malattie, in realtà il loro compito è quello di convincere, o meglio costringere la popolazione ad abbandonare le proprie case evacuando il quartiere, con ogni mezzo e ad ogni costo. Di tutto l’inganno ne viene a conoscenza una giornalista nata nel Bronx e dove ha ancora molti amici .
La giornalista riesce ad informare Trash del piano della multinazionale, il quale decide di riunire tutte le bande e combattere gli sterminatori che hanno lanciato un chiaro messaggio “o lasciare il Bronx o essere sterminati”.
Da qui nascerà una guerra dura e senza esclusione di colpi , Trash per riuscire a fermarla cercherà di rapire il presidente della multinazionale.
Come nel precedente film il personaggio di Trash non è per nulla convincente nonostante riesca ad apparire meno effeminato che nel precedente film, la sua performance recitativa è molto rigida e poco espressiva anche in situazioni macabre come la scoperta del corpo carbonizzato del padre.
Il film alterna momenti di totale calma con momenti di forte azione non riuscendo mai a tenere e a dettare un ritmo. Oltre a questo l’uso di esplosivi è stato utilizzato eccessivamente cercando senza riuscirci a dare maggiore patos.
Consiglio questo film a tutti gli appassionati del regista e del filone post apocalittico, ma per gli amanti della due ruote lo sconsiglio vivamente, infatti le scene dove vengono usate motociclette sono poche ed è inesatto considerarlo un film imperniato sulle moto.
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