L’EVOLUZIONE DEL MIO BAGAGLIO MINIMALISTA
DOPO IL TEST IN VIAGGIO, DURATO DUE MESI.
Vedendo il successo dell’articolo “90 litri di libertà – Come viaggiare leggeri” ho capito che era arrivato il momento di scriverne il seguito, di condividere con voi l’esperienza di quel viaggio e di raccontarvi come si è modificato il mio bagaglio.
Così è nato questo articolo che si propone di aggiungere un tassello spiegando meglio la mia filosofia di bagaglio “perfetto”, e le sue motivazioni.
SOFFRIRE? NO GRAZIE!
Stavo parlando di attrezzatura da viaggio con un mio amico, e mi ricordo che ad un certo punto lui ha formulato questo pensiero: “Al giorno d’oggi c’è la moda di soffrire in viaggio, soprattutto in moto. Di fatto tutti fanno viaggi sempre più estremi solo per poter soffrire, perché in questo modo il viaggio diventa un’avventura…”
Un po’ sorpreso, ma con un sorriso in volto gli ho risposto: “allora sono un viaggiatore scarso! Perché io, in viaggio, voglio soffrire il meno possibile”.
Sì, perché negli anni ho capito che quando sono rilassato, tranquillo e felice tutto è più bello. Riesco a cogliere le occasioni, a fare fotografie più belle, a creare ricordi più duraturi. Insomma, riesco a vivere pienamente il Viaggio.
Come l’ho capito? Guardando le fotografie scattate durante i viaggi passati. Da questi scatti mi sono accorto che nei giorni in cui ero stanco e stressato avevo fatto meno foto, i miei ricordi erano sbiaditi. Esattamente come quando, nel mio quotidiano, sono stanco e pieni di problemi e mi sembra di colpo di vedere tutto grigio, così anche in viaggio lo stress e la stanchezza non mi permettono di godere pienamente del momento presente.
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