MOTO VIAGGIO SVIZZERA 2012

COME UN VIAGGIO DI 4 GIORNI HA CAMBIATO TUTTO!

Con queste poche righe voglio raccontare come è iniziato tutto, ripensandoci mi sembra che sia passato solo un giorno da questa “grande” avventura che mi ha fatto capire che mi piaceva viaggiare e che mi piaceva farlo in moto. Perché nella vita, per me, le cose si fanno per gradi!

1 – PARLACI DEL TUO ITINERARIO?

L’itinerario era semplice, volevo toccare gran parte dei passi di montagna più belli e significativi della Svizzera che avevo trovato su libri e in internet. Questo significava andare a visitare di nuovo il passo dello Stelvio, il passo dell’Umbrail che all’epoca era ancora sterrato, continuare sul passo del Foum e quello del Fluela, per poi visitare la magica Davos. Da qui toccando il lago Walen percorrere il passo Klausen entrare nello spettacolare Canton Uri, da dove avrei potuto visitare il passo Grimsel, Novena, Furka e la magnifica Tremola del passo San Gottardo.
Tanti chilometri di curve e tornanti, con i tipici capricci metereologici delle zone di montagna.
Un tour nel cuore della Svizzera alpina.


 

2 – DA DOVE NASCE L’IDEA DI VISITARE QUESTI LUOGHI?

Dovevo andare a visitare la Slovenia e la Croazia in moto con amici, ma per diversi problemi tutto era sfumato e con poco tempo a disposizione decisi di andare a fare qualcosa da solo.
Avendo fatto qualche piccola incursione in Svizzera visitando gran parte dell’Engadina, decisi che era il luogo perfetto come mia prima esperienza per un viaggio in solitaria. Così caricai la moto e partii. Nel pianificare l’itinerario avevo cercato di infilare più cose possibili, come si fa sempre, non contando che i 1200 km di itinerario erano tutti di curve e tornanti, e che io non ero fisicamente preparato a guidare tante ore in moto.
Così scelsi questo itinerario per prossimità e per semplicità, anche perché la verità è che me la facevo sotto.

3 – COSA HAI IMPARATO DA QUESTO VIAGGIO?

Oltre qualche week end da solo era la prima volta che mi allontanavo da casa all’avventura, avevo paura di non essere all’altezza. Il viaggio è stato difficile, per tanti aspetti ero impreparato a livello di attrezzatura e cosa più importante a livello mentale.
Durante il viaggio ho dovuto affrontare diverse sfide e problematiche, anche se pensandoci ora erano tutte mie seghe mentali. Ma ero alle prime armi e essere da solo mi pesava parecchio. In questo senso il viaggio mi ha insegnato a credere maggiormente in me stesso, nelle mie capacità e mi ha dato maggiore autostima.
Ma mi ha fatto capire che viaggiare in moto era una cosa che mi piaceva davvero.

CONCLUSIONI

Ripensando a quell’epoca, avevo 23 anni, mi viene molto da sorridere, perchè ero molto acerbo e impreparato, ma grazie a quel guizzo di coraggio, sono riuscito a fare tante cose uniche. Sono riuscito a credere maggiormente in me stesso e nella mia passione. La decisione di partire e non rimandare è stata un punto di svolta che mi ha fatto diventare quello che sono oggi. Voglio dire a tutti quelli che sminuiscono questo viaggio dicendomi che è solo una vacanza, che per cambiare basta un passo e questa esperienza è stato il mio primo passo.
In questo mondo dove sembra che tutti nascono con le cose già fatte, che partano da viaggi lunghi, io sono contento di aver fatto la gavetta, di essere partito da cose piccole per poi crescere. Questo mi ha dato la necessaria sensibilità per poter vivere a pieno il viaggio in moto.

Bisogna ricordarsi, soprattutto, che non è possibile vivere un’esperienza senza la necessaria sensibilità, e non si può sviluppare questa sensibilità se non ci si sottopone a una lunga serie di esperienze.

DACCI UN PÒ DI DATI SUL TUO VIAGGIO:

Anno: 2012
Durata: 4 Giorni
Periodo: Agosto
Chilometri percorsi: 1200 km
Moto: Honda Hornet 600
Stati attraversati: Italia – Svizzera
Bagaglio: una borsa a rotolo intessuto sulla sella da 33 litri e quando pioveva usavo i sacchi della spazzatura per impermeabilizzare, la borsa da serbatoio da 25 litri e la tenda legata sopra.
Budget: Circa sui 350€

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